#8 -7 e primi saluti

7 giorni. Gli ultimi 7 giorni in Italia con la mia famiglia, i miei amici.
La scuola è finita. Per tutti i miei compagni il 23 dicembre è stato l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze ma per me, invece, è stato l’ultimo giorno di quarta.
Fra meno di due settimane i miei compagni si vedranno di nuovo, rientreranno in quelle stesse mura, lamentandosi di quanto siano passate velocemente le vacanze e di quei prefossori che, come al solito, li hanno riempiti di compiti. Ma io no. Fra una settimana esatta io sarò già a quasi 8000 km di distanza, in una casa che non è la mia, con delle persone che non conosco e che non parlano nemmeno la mia stessa lingua. Dovrò rincominciare tutto da capo, facendo affidamento solo su me stessa. Il 4 gennaio lascerò 6 mesi tutto ciò conosco, tutto quello che ho costruito in 17 anni.

In questi giorni ci sono stati i primi saluti, ma io non riesco ancora a realizzare. È stato strano dire ai miei nonni e ai miei compagni “ci vediamo fra 6 mesi”, avrei potuto dire “ci vediamo domani” e per me non sarebbe cambiato niente.

Vedere la mia migliore amica piangere è stato terribile. Ho versato qualche lacrima solo in quel momento perché mi faceva stare male vederla così, ma non perché mi stessi rendendo conto effettivamente del motivo per cui stava piangendo. La rivedrò ancora prima di partire, e credo che ogni volta sarà sempre più difficile. In ogni caso, penso che la parte più dura sarà salutare i miei genitori all’aeroporto. Mi resta solo una settimana e sento che il tempo sta scorrendo troppo velocemente, ho paura di non riuscire a godermi questi ultimi giorni come vorrei. 

Tutti mi chiedono “sei pronta per partire?” E io rispondo di sì, ma non so se lo sono veramente. Me lo domando spesso ultimamente, ma non riesco a darmi una risposta. Vorrei solo che il tempo potesse rallentare almeno un po’. Non fraintendetemi, sono felicissima della mia scelta. Sono ancora convinta al 101% che questa sia la cosa migliore da fare, per me stessa e il mio futuro in primis. È solo che a volte (molte) è difficile. Siamo solo ragazzi di 16/17 anni che si trovano ad affrontare situazioni che metterebbero “in crisi” anche un adulto.

Comunque, indovinate chi è stata bene tutto l’anno e si ammala adesso che manca una settimana alla partenza? IO, obv. Se ho pensieri così scollegati probabilmente è anche colpa della febbre. Scusate per il tono malinconico del post, ma ora posso dire di aver pienamente capito cosa si intende quando si dice che l’umore di un exchange student sembra stare su delle montagne russe



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